“Essere studenti ai tempi della Did, così è più difficile studiare” „ “Essere studenti ai tempi della Did, così è più difficile studiare” Lo sfogo di due studentesse di Cellino San Marco che frequentano il “Simone Durano” di Brindisi: “Ci mancano i compagni e i professori”

“Essere studenti ai tempi della Did, così è più difficile studiare”

CELLINO SAN MARCO – Svegliarsi la mattina molto presto per prendere la corriera, il tranbusto, le chiacchiere mezze assonnate con i compagni: a F.L e a G.A. mancano tutti questi aspetti, mancano soprattutto i compagni e i professori. La didattica integrata a distanza è una benedizione in tempi di pandemia, così non bisogna rinunciare al 100 per cento allo studio. Ma alle due giovanissime studentesse la scuola, il loro liceo artistico e musicale “Simone Durano” di Brindisi, manca terribilmente. Sono entrambe di Cellino San Marco e lì ci vivono. Si spostavano ogni giorno per andare nel capoluogo, a seguire le lezioni. Da tempo non è più così, causa Covid.

F.L. ha cominciato quest’anno la scuola superiore. E’ il suo primo anno. Ha deciso di scrivere una lettera aperta, per raccontare cosa prova una giovanissima a seguire le lezioni davanti a un freddo schermo del pc. “E’ stato molto difficile ambientarmi a causa delle mascherine e del distanziamento sociale, che non mi permettevano di parlare serenamente con i compagni. Nonostante tutti questi problemi legati al Covid-19, ho socializzato con i miei compagni. Dopo pochissime settimane in presenza, tutta la mia scuola è tornata in didattica da remoto. La maggior parte dei miei professori si impegnano tanto per non farci arretrare con lo studio. Ma la verità purtroppo è che lavorare in Did è molto complicato e stressante, e tutto il lavoro fatto in sostanza non dà frutti”.

Le giornate di F.L. sono monotone: la mattina la sveglia e poi lezione, davanti a uno schermo. Quindi, l’attesa del pranzo, del ritorno dei genitori dal lavoro. Il pomeriggio i compiti, la sera e poi di nuovo un’altra giornata uguale, dopo il sonno ristoratore. F.L. studia violino e pianoforte. Esercitarsi a casa non è un problema, ma le altre materie sono difficili da affrontare, senza il confronto diretto con i professori. E poi c’è l’aspetto socializzazione: difficile conoscere i nuovi compagni – F.L. frequenta il primo anno – attraverso lo schermo di un cellulare o di un computer. Infatti il pomeriggio per chiacchierare i ragazzi effettuano delle videochiamate di gruppo.

G.A. è due anni più grande, ha 16 anni, è sempre di Cellino San Marco e frequenta il terzo anno al liceo “Simone Durano” di Brindisi. Ha avuto tempo per inserirsi insieme ai nuovi compagni, ma anche lei soffre la Did. Studia canto e pianoforte e preferirebbe la scuola in presenza. Lei ha notato che, quando i professori spiegano in remoto da scuola, la connessione dà problemi. E seguire le lezioni diventa più difficile. Infine, le due ragazze fanno un appello: sono consapevoli che il periodo è delicato, perciò invitano tutti i compagni e gli altri studenti a rispettare le misure di contenimento della pandemia. “In questo modo potremo tornare a scuola in sicurezza e prima”, chiosano.

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