LA COMUNITA’ DEL ”L. LEO “ CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE

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Conferenza-dibattito nell’Auditorium”G.Amico”del Liceo Scientifico L. Leo contro la violenza sulle donne

Nell’Auditorium del Liceo Scientifico L. Leo si è tenuta una conferenza -dibattito aperta alla cittadinanza sull’argomento della violenza operata sulle donne; alla conferenza sono intervenuti studenti liceali nonché di scuola media secondaria di I grado e diverse autorità tra cui il Sindaco D. Conte , alcuni dirigenti scolastici e diversi docenti. L’incontro, curato dalla prof.ssa B.Scarafile è nato da un’iniziativa patrocinata dal Comune di S.Vito e si è arricchito dell’intervento dell’Ispettore della Polizia Postale e Comunicazioni di Brindisi dott. E.Cantanna e della dott.ssa B. Palaia, psicologa e psicoterapeuta, che ha scandagliato gli effetti devastanti della violenza sulle donne all’interno di un rapporto di coppia malato. Lo stalking e il cyberstalking sono state invece , le tematiche trattate dal dott.E.Cantanna che ha spiegato ai giovani presenti come sia necessario non lasciarsi coinvolgere da situazioni di vita complesse e violente; in particolare, le ragazze devono conoscere bene le dinamiche e le situazioni di rischio a cui la comunicazione elettronica può portare, contribuendo a determinare casi di vessazioni. La preside Prof.ssa C.Taurino, che ha introdotto la conferenza, ha altresì, nel rivolgersi agli studenti, condannato ogni atto violento operato sulle donne ponendo l’accento sull’importanza dei diversi ruoli sociali che la donna oggi svolge; ruoli quali quello di lavoratrice, di madre nonchè di compagna di vita. La platea presente nell’Auditorium ha assistito alla visione del cortometraggio “Scegli Te” realizzato interamente a scuola da parte di alcuni studenti e docenti dell’Istituto. Quest’opera è stata presentata nell’ambito del Concorso Cineamatoriale indetto dalla Questura di Brindisi e dedicata a Palmina Martinelli, la ragazzina che come è stato ricordato dalla Prof.ssa M. Gianfreda fu arsa viva per essersi rifiutata di prostituirsi ed il cui caso è stato da pochi giorni riaperto: i suoi carnefici infatti, denunciati dalla stessa Palmina in fin di vita, non sono mai stati puniti. A fine dell’incontro il dibattito apertosi a seguito delle numerose domande poste dagli studenti agli esperti ha lasciato molti spunti di riflessione e la ferma convinzione che sia sempre e comunque da condannare qualsivoglia comportamento violento posto in essere nei confronti di una donna a partire dalla manipolazione affettiva, ai reati di atti persecutori (stalking) nonchè agli atti più o meno gravi di violenza fisica.

 

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