All’IISS Marzolla-Leo-Simone-Durano di Brindisi un inedito connubio tra Musica e Scienza “Dalla terra al cielo: la musica degli astri”

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All’IISS Marzolla-Leo-Simone-Durano di Brindisi un inedito connubio tra Musica e Scienza
“Dalla terra al cielo: la musica degli astri”

Protagonisti indiscussi del laboratorio di riflessione presentato ieri presso l’ex Convento Santa Chiara di Brindisi sono stati la Musica e la Scienza. Un connubio in apparenza insolito, ma nemmeno tanto se si pensa che, nelle grandi classificazioni del sapere (dall’antica Grecia al Settecento), la musica ha trovato spesso una collocazione di fianco alle scienze esatte: volta per volta astronomia, aritmetica, geometria, astronomia, fisica, contribuendo alla costruzionedell’immagine scientifica del mondo e dell’uomo propria del sapere occidentale.
Nel corso dell’interessante “laboratorio” (così ha preferito chiamare l’incontro la referente del progetto, la prof.ssa Maria Antonietta Epifani del Liceo Musicale Durano, forse con eccessiva umiltà, perché il livello dei relatori era da convegno scientifico tout court) si sono succedute varie relazioni che hanno, come un variopinto caleidoscopio, provato ad approcciare questo millenario e importante binomio da tanti e diversi punti di vista. Quello della musicologa, la docente referente stessa, quello del docente di letteratura (il prof. Trifone Gargano dell’Università di Foggia), quello dell’astrofisica (attraverso le affascinanti parole e filmati del prof. Francesco De Paolis di Unisalento), quello del docente di ingegneria (il prof. Antonio Paolo Carlucci di Unisalento), fino all’occhio di una specialista in psicologia clinica e psicoterapeuta (la dott.ssa Santa Fizzarotti Selvaggi).
È tutt’altro che facile parlare di trasformata di Fourier, di Dante, di buchi neri, di stelle, di Star Trek, di Pink Floyd, di musica degli astri dando l’impressione all’uditorio che tutto fosse perfettamente incastrato e coerente: una sorta di escursione multisensoriale visiva e sonora, all’insegna dell’interdisciplinarietà più estrema.
Protagonisti della seconda parte dell’incontro, moderato dal dottor Raffaele Romano, sono stati gli studenti: quelli del Liceo Scientifico Leo di San Vito, che hanno mostrato la storia e il funzionamento di uno strumento musicale davvero sui generis: il theremin, uno strumento musicaleelettronico, il più antico conosciuto che non preveda il contatto fisico dell’esecutore con lo strumento, inventato nel 1919 dal fisicosovieticoTermen (noto in Occidente come Theremin, da cui il nome), e quelli del Liceo Durano di Brindisi. Questi ultimi hanno eseguito un brano per pianoforte e theremin (Y CAM A), una musica “stellare” composta dallo studioso turco BurakUlas attraverso l’impiego delle pulsazioni di una stella chiamata Y Cam A: gli accordi sono generati dalle frequenze delle oscillazioni emesse dalla stella (Y Cam A, da cui il nome del brano) in via di eclissi. Lo studioso ha notato che la stella era in grado di vibrare all’interno di un’ampia gamma di frequenze, dalle quali sono state estrapolate 4 toni, ognuno per ogni frequenza di oscillazione, che potevano essere “suonati” insieme in modo da generare un accordo, all’interno di una scala diminuita-esatonale.
L’incontro è inserito all’interno del progetto regionale “Didattica musicale 2.0” per l’inclusione, l’innovazione e la valorizzazione dei talenti e della creatività, di cui l’IISS di Brindisi è scuola polo provinciale e che vede come scuola polo regionale il Liceo Palmieri di Lecce.
Ancora una volta questo incontro dimostra le buone pratiche dell’IISS brindisino che, attraverso la creatività e la capacità dei propri studenti e docenti, riesce a proporre sul territorio prodotti di altissimo livello scientifico e culturale.

Prof.ssa Debora de Fazio

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