Ora basta. Fermiamoci.

 

 

Potremmo ascoltare, osservare, pensare. Potremmo, ma non lo facciamo. Noi parliamo, dando importanza alle cose futili, e quando ci ritroviamo davanti ad un problema serio, scappiamo. Il fuggire, che noi tuttora viviamo, ha sempre fatto parte della natura umana, come scrive Manzoni nel 1800. Fuggiamo e spesso sottovalutiamo i problemi: nel Seicento la peste, nel 2020 il Coronavirus. I tempi sono cambiati, ma la situazione resta la stessa e noi continuiamo a fuggire. Ora basta. Fermiamoci. Il mondo ne ha bisogno, noi ne abbiamo bisogno. Viviamo in un mondo menefreghista, in cui chiunque intacchi la nostra bolla di perfezione viene escluso solo perché il suo pensiero differisce da quello della massa o perché potenzialmente influenza negativamente gli interessi economici. Questo, per esempio, è successo al medico cinese che, qualche mese fa, ha dato l’allarme per la malattia che ora sta devastando il mondo. Egli è stato dapprima ignorato, poi criticato e persino imprigionato eppure, nel momento di maggiore necessità, ha combattuto in prima fila ed è morto per salvare gli altri. Per prevenire sarebbe bastato ascoltare e osservare, ma è sempre più facile parlare.

In questo periodo, infatti, il Coronavirus sta diventando un argomento adatto ad attirare il pubblico. Se ne parla ovunque. E’ comprensibile che la gente voglia essere informata, ma sarebbe meglio lo facesse tenendo conto solo di canali ufficiali e di trasmissioni scientifiche perché il vero pericolo è una pandemia di informazione scorretta. La ricerca costante di notizie inoltre porta con sé un’implicita ansia, che si accresce all’annuncio di un’altra vittima.

Nella drammaticità di quella che è attualmente la situazione che l’Italia sta vivendo, provo a fare silenzio dentro di me e mi accorgo che tante sono le sensazioni che pervadono il mio animo. Mi sembra quasi di vivere in una realtà surreale pensando che stiamo scrivendo giornate che faranno la storia. E sono molto preoccupata per quello che sta succedendo in Lombardia dove vivono i miei nonni. Nello stesso tempo, però, voglio sperare che tutto finisca al più presto, ma questo, ovviamente, dipenderà dal buon senso delle persone. Se seguiamo le regole e ci fermiamo tutti, fermeremo anche questo virus.

 

Elisabetta Caravaglio IIC

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