Preghiera laica del docente

 

 

Caro Dante,

io stavo scherzando, te lo giuro!!!

Quando ogni mattina ti dicevo: “Cosa darei per avere comunque lo stipendio senza andare a scuola!”.

Scherzavo pure quando ti dicevo : “Ah, Dante mio, una lunga vacanza…e chi arriva adesso , dopo le vacanze di carnevale , direttamente a Pasqua?”.

Ci tengo a sottolineare che quando , in confidenza ammettevo: ” Dante mio, quanto vorrei sentire silenzio, quando sono in classe…un pulsante per silenziarli uno per uno, alcuni momenti lo vorrei…”.

Eh..,ma avevo dimenticato che a te piace la legge del contrappasso.

Oh Sommo Poeta, ma non ti dovevi vendicare in questo modo con tutti noi!

E’ vero che prendo lo stipendio senza andare a scuola, ma ogni mattina metto la sveglia comunque per la videolezione.

Volevo una vacanza, sì, ma quale vacanza?

Ore 07.00 sveglia

Ore 07.30 finire la colazione e lavarsi in fretta

Ore 07.45…posso mettere gli stessi pantaloni di ieri ma devo cambiare maglia altrimenti con la videocamera i miei alunni, quei “fetenti”, si accorgono che c’ho lo stesso vestito…

ore 08.00 videolezione

Appello, elencare gli assenti, chiedere il perché lo sono, segnarlo sull’agenda, poi su classroom; ricordarsi di segnalarlo in Segreteria…e poi…Dante mio…si inizia…

il primo in pigiama, il secondo sta facendo colazione ed alla frase: “Ma pensi di stare a casa tua?” lui serafico risponde “Sì” e con nochalance fai finta di niente e vai avanti, il terzo ti chiede di andare in bagno, tu pensi sia una battuta e sorridi, e lo vedi scomparire dalla telecamera perchè ci sta andando davvero…la quarta sta controllando i capelli davanti alla videocamera, abbaia un cane, un genitore in pigiama passa dietro alla

telecamera, una mamma apprensiva grida:” Hai fatto colazione?”, e passa la macchina che avvisa con altoparlante che devi restare a casa…ed il pulsante per silenziarli uno per uno su Meet c’è, caro Dante ma…

Quanto sono belli, Dante mio.

C’è la scuola in una stanza, loro così fragili che si preoccupano del voto, e studiano davvero, assai, e ti chiedono come sono andati.

E li vedi lì, quasi tutti presenti, chi in cucina, chi in cameretta , chi sul divano, e li avresti “rimproverati” aspramente in classe se si fossero comportati così, invece adesso li guardi ed un nodo ti sale in gola.

Nonostante la distanza, la classe capovolta, l’aver spiegato che la valutazione è formativa, loro sono lì.

E quelle facce in fila sono la dimostrazione che anche distanti restiamo uniti, che anche lontani ci vogliamo bene e diventiamo a turno docenti e discenti, giorno per giorno, finchè durerà…

Caro Dante,

non ascoltarmi più…Voglio alzarmi alle 06.00, prendere l’auto, rischiare e sperare ogni giorno di arrivare sano e salvo a scuola, voglio spendere un terzo dello stipendio in benzina, pazienza che sono sottopagato, la battaglia sindacale verrà fatta dopo questo “covid-19”, pazienza che sia tutto scontato ciò che stiamo facendo e che non riceveremo alcun premio o gratificazione…stiamo comunque formando i cittadini di domani, che imparano il dovere , ogni giorno, sedendo a lezione, con noi, davanti a un Pc.

Una docente di Lettere

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