VIOLENZA SULLE DONNE: “RIFLETTIAMO…”

25 novembre 2020 – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Riflessione di Francesca Vetrugno – 1B

“Amore” … è una parola piccola, ma tanto carica di significati, talmente tanti che ognuno di noi, non avendo un concetto unico, di senso comune , si è scelto quello che più gli conviene, quello che più si adatta ai propri costumi, al proprio modo di essere. Questa parola non ha vincoli, non ha leggi, non ha catene. Questa parola ha mille facce belle e brutte, vere e false… è luce e buio, è paradiso e tenebre…
Cito una frase tratta dal libro “Cose che nessuno sa” di Alessandro D’avenia :

“ Lui l’abbracciò e lei gli sussurrò qualcosa all’orecchio che avrebbe ricordato per tutta la vita. Qualcosa che risolveva il segreto dell’amore e vinceva la paura che l’amore fa, perché per amare bisogna perdersi ogni giorno e morire un poco”.

Il problema è : “Quando si muore per davvero e non certamente per amore ma, semplicemente perché qualcuno ha reso questa parola  sporca, sanguinosa, crudele”. Ecco che l’amore indossa la maschera del killer-assassino, quello che si accanisce contro chi crede apparentemente più debole : la donna. Nasce così il “Femminicidio”, un fenomeno ormai molto diffuso, figlio di una mente malata, psicopatica, assetata di egoismo, egocentrismo, rabbia, crudeltà e tanto povera d’amore interiore, incapace di darne e riceverne… Spesso, questa mente malata si incarna nelle vesti dell’uomo che, fin dai tempi dei tempi, ha visto la donna come il sesso debole dell’umanità, priva di dignità, di diritti, insomma un essere che non deve pensare, sentire, vedere, provare dei sentimenti  che deve solo ubbidire e sottostare alla sua volontà, assecondando  ogni suo desiderio e capriccio. La donna è da sempre vista come un essere inferiore e tanta  letteratura denuncia con  fervore tutti i soprusi e le ingiustizie  che le donne hanno  dovuto subire nel corso della storia.                                                                                                                                       Purtroppo, il progresso, i cambiamenti ideologici e socio-culturali che ci sono stati, quali l’affermazione della parità di genere hanno fatto sì che, l’uomo come maschio erroneamente si sentisse deprivato della sua forza e forse avvertisse maggiormente le sue fragilità che così hanno purtroppo,  trovato  uno sfogo in  atti di violenza, più o meno gravi, operati nei confronti delle donne.

Le donne dunque, vengono picchiate, massacrate, violentate, l’uomo rivendica così il  suo desiderio di  voler essere forte, potente come un dio , un  padre-padrone a cui tutto è dovuto anche la vita .                                                             Quotidianamente i telegiornali, le radio, i mass-media raccontano  di omicidi di donne da parte di ex fidanzati, mariti, amanti che le hanno strappate alla loro vita, ai loro figli , alla  famiglia… Attraverso diverse trasmissioni televisive quali “Amore criminale” che ben interpreta il fenomeno del Femminicidio è possibile vedere quanta violenza psicologica e fisica molte donne sono costrette a sopportare e a subire.                                                                    Io nel riflettere quando ho contezza di tanto carico di dolore sgomenta mi chiedo dove queste trovino la forza e il coraggio di affrontare tutto ciò. Allo stesso tempo mi chiedo perché queste sopportino e non denunciano.

Un tempo la donna non era tutelata dalla legge, ma  oggi è diverso, anche se ritengo che in merito, possa essere  ancora fatto tanto. Credo che sia giusto porre fine una volta per tutte a questa mentalità criminale la donna non può subire in eterno, lei dà la vita e non può ricevere la morte.

Io sono una donna e , anche se sono ancora piccola e lontana anni luce da questa crudele realtà, voglio comunque dire una cosa, anzi voglio urlarla:

“Donne se avete accanto un uomo che vi tratta male  già questo deve rappresentare un campanello d’allarme che vi deve far scappare a gambe levate, se poi vi dà il primo schiaffo sappiate che sarà il primo di una lunga serie perché in quel momento, si è manifestata la sua vera natura malata, disturbata, assetata di rabbia e di possesso.” Denunciate dunque,  non esitate perché la vostra vita è preziosa!”.

Rivolgetevi alle associazioni antiviolenza , chiedete aiuto, loro sapranno come fare. Non rimanete ferme ad aspettare un destino inevitabilmente atroce. Lottate per voi stesse, per i vostri figli, per i vostri genitori , per le persone  chi vi amano davvero perché “L’amore non è mai violenza”.

Francesca Vetrugno  Cl 1 B

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